Intervista sul Mistero della Bellezza Femminile

Il mistero della bellezza femminile fonte d’ispirazione per l’arte


La prima domenica di maggio ho partecipato insieme a mio marito ad un bell’evento, molto interessante e vivace, organizzato da Progetto Pioneer dal titolo: “Che ne faremo di Venere? La bellezza femminile come limite o opportunità”.
Dopo la tavola rotonda in cui si sono alternate le voci di Costanza Miriano, Marta Rodriguez e Myriam Conti, guidate dalla giornalista Elisa Calessi, l’incontro è stato arricchito da ben due sfilate di moda, la prima a cura dell’associazione Turris Eburnea e la seconda con gli abiti dell’atelier romano Eligere.
A conclusione del pomeriggio a tinte rosa, ma non caramelloso e nient’affatto autocelebrativo, una mostra sul volto femminile, sulla grazia della donna con i quadri del giovane artista italo-spagnolo Francesco Astiaso Garcia.
Non sono un’esperta d’arte ma le opere esposte mi hanno colpito per delicatezza e originalità, le ho trovate sognanti e ho pensato di contattare l’artista per capire meglio le radici della sua ispirazione.
Care lettrici di For Her, spero che questo tuffo nell’arte, soprattutto nella sua declinazione femminile, vi piaccia e vi susciti un desiderio sempre più grande di custodire e valorizzare la bellezza e grazia speciale che vi contraddistingue, perché come dice il nostro Pontefice: “Senza la donna, non c’è l’armonia nel mondo”.



Ciao Francesco, raccontaci qualcosa di te… come è nata la tua passione per l’arte?
È nata quando ero piccolo, come tutti i bambini amavo disegnare, dipingere, e ho continuato a farlo anche crescendo, senza smettere mai. Non c’è stato però un momento vero e proprio nella mia storia in cui ricordo di aver detto la frase: “voglio fare l’artista”. Dedicavo tanto tempo a fare ritratti ai miei fratelli, a dipingere i luoghi che mi colpivano. I miei genitori si sono accorti prima di me di questa passione, hanno capito che il mio cuore era indirizzato naturalmente da quella parte, e nel giorno della Prima Comunione mi regalarono una valigetta di colori ad olio.
E così da quella valigetta piena di colori arrivi fino alla laurea all’ Accademia delle Belle Arti di Roma con il massimo dei voti e la lode. Poi giri il mondo e realizzi affreschi e pitture murali in quattro continenti.(Roma, Madrid, Parigi, Varsavia, Shanghai, New York, Managua, Denver, ecc..)
Partecipi alla realizzazione degli affreschi dell’ abside della Cattedrale di Madrid, collabori con Kiko Argüello (figura fondamentale per la tua formazione ma ci torneremo più avanti). Esponi i tuoi quadri, apprezzati da pubblico e critica, alla galleria Astarte a Parigi, il Museo Nazionale d’Arte Moderna di Malta e le Sale del Bramante a Roma. Ricevi così giovane premi e riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale.
Sì, sono successe tutte queste cose. Dopo gli studi la mia carriera è iniziata con la pittura ma ha poi ho proseguito anche con la fotografia. Questo grazie ai tantissimi viaggi che ho fatto, ai luoghi che ho visitato, che mi hanno aiutato ad approfondire la ricerca della bellezza.
Nel tuo intervento al convegno organizzato da Progetto Pioneer hai parlato dell’identità femminile. Come ti sembriamo oggi noi donne?
Forse le donne oggi hanno una tendenza, come frutto di un certo femminismo, a non valorizzare più a pieno quell’identità che le ha sempre caratterizzate, con l’illusione anche un po’ ideologica (dopo tanti anni di sfruttamento reale) dell’uguaglianza e della parità. Ma questa parità è un po’ un paradosso: la ricchezza della donna è nel suo essere profondamente unica, non equiparata in tutto e per tutto all’uomo... 

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