Arte : Vita = Vita : Arte
Questo
è il titolo della Tesi di Laurea con cui ho concluso il mio ciclo di studi
all'Accademia delle Belle Arti nel 2006, mi sono ispirato alle formule delle
proporzioni matematiche: l'arte sta alla vita come la vita sta all'arte.
Ho
sempre considerato inscindibile il rapporto tra la vita e l'arte, ed è per
questo che assieme allo studio dei capolavori pittorici, letterari e musicali,
mi ha appassionato l'approfondimento del vissuto degli artisti che ha
accompagnato la creazione delle loro opere; quanta verità nei loro diari, nelle
loro poesie e scritti intimi!
L’arte non può separarsi dall’esperienza esistenziale dell’uomo, è indispensabile una
profonda unità tra uomo e artista, tra vita e opera.
Dietro alle opere d’arte ci sono le gioie, i dolori degli
uomini e dei popoli; dove manca questo sottofondo le forme nascono vuote e
sradicate, lì manca anche l’arte; senza la carne della vita,
l'arte resterà solo "una
remota sensazione di verità, come le alghe ancora odorose di iodio testimoniano
del mare".
Quest'estate
in Spagna, passeggiando con mio padre, mia moglie e i miei figli abbiamo
giocato a "vola, vola l'angelo"; per chi non lo conoscesse il
gioco consiste nel tenere, camminando, le manine dei bambini, uno da una parte
e uno dall'altra e quando meno se lo aspettano dire: "vola, vola…
l'angelo" facendoli "volare" su in alto con loro estrema gioia e
divertimento.
Tornati
a Roma ho notato che mio figlio Francisco Eusebio, ha cominciato a disegnare insistentemente
tre figure che si tengono per mano, quando gli ho chiesto cosa rappresentassero
mi ha risposto: "vola, vola… l'angelo"!
La
vita è la linfa dell'arte, il nutrimento, la motivazione e la spinta; Francisco
Eusebio l'ha capito da solo molto bene!
Mi
piacciono moltissimo le parole con cui l'artista Marcel Janco racconta la sua
esperienza dadaista: "...tutto era
capace di suscitare sentimenti genuini e diretti.
Quando si fa aderire l'arte alla
vita quotidiana e ad esperienze particolari, l'arte medesima viene assoggettata
agli stessi rischi delle leggi dell'imprevisto e dal caso, al gioco delle forze
vive. L'arte non è più il turbamento dell'anima serio e grave, né una
tragedia sentimentale, bensì semplicemente il frutto delle esperienze
di vita e della gioia di vivere".
Scrisse Oscar
Wilde: "Il critico deve insegnare al pubblico il senso della
bellezza, l'artista deve insegnarlo al critico!",
vorrei
aggiungere e concludere, il bambino deve insegnarlo ad entrambi.
VOLA VOLA... L' ANGELOOOOOOO |
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