Qualche giorno fa abbiamo festeggiato San Valentino, la festa degli innamorati, forse è per questo che mi sono ricordato di quella sera con Antonello a Parigi, di quella bella cena a casa sua, di quella bottiglia di Champagne...NO, NO, ma che avete capito? Vi spiego meglio: ormai 15 anni fa, quando vivevo a Parigi, ricevetti un invito a cena da Antonello e sua moglie, una coppia di amici dei miei genitori. Non ricordo bene il perché, ma tra una portata e l'altra, il discorso è andato a finire sulle mie travagliate e instabili relazioni sentimentali; ricordo invece molto bene quello che Antonello mi ha raccontato essergli successo solo pochi giorni prima del mio invito a cena:
Dopo ripetuti ed
insistenti tentativi andati a vuoto, una sua collega, più giovane e molto
attraente, provò ancora una volta a sedurlo. Antonello che fino a quel giorno
era stato fermo nel respingerla, mi confessò, davanti a sua moglie, che in quel
momento, sentì per la prima volta il desiderio forte di assecondare quel
brivido, quella possibilità, quella trasgressione...non voleva tradire sua
moglie, ma desiderava quella donna e ci andò molto, ma molto vicino! Mi
raccontò che in un frammento di istante rientrò in sé respingendo fermamente
ciò che ormai sembrava ineluttabile: "Amo mia moglie, amo le mie
figlie...non posso farle questo", disse Antonello ed uscì dalla stanza senza
nemmeno voltarsi indietro.
Ed ora arriva la parte
della storia che preferisco: uscito di casa, Antonello ci confessò, si sentiva confuso, frastornato,
dentro di sé provava imbarazzo per quello che sarebbe potuto accadere, ma tra i suoi
sentimenti contrastanti prevalse la gioia di non aver tradito sua moglie, la
gratitudine di aver ricevuto la forza di non assecondare il piacere di un
momento che sapeva avrebbero pagato tutti molto caro. Allora la vergogna si trasformò in un'immensa gioia
e Antonello sentì il desiderio di festeggiare, entrò in un supermercato e
acquistò la bottiglia di Champagne più cara in circolazione, tornò a casa da
sua moglie, le raccontò tutto dicendo: "Amore mio, stavo per tradirti,
stavo per distruggere il nostro matrimonio, ma per grazia di Dio non è
successo, ho comprato questa bottiglia di Champagne per festeggiare!"
Non mi sono mai più
dimenticato quella sera, quella cena, quel racconto confidenziale condiviso con
il sorriso sulle labbra e la luce negli occhi, non ho mai dimenticato Antonello e sua moglie, la loro splendida testimonianza di amore fedele, autenticamente romantico!
Quanti poeti ho
conosciuto capaci di cantare o dipingere l'amore senza avere mai amato; altri,
anche se analfabeti, sanno amare senza saper cantare o dipingere l'amore; La
fedeltà non è un obbligo morale imposto dalla religione o dalla società, la fedeltà non è cattolica, la fedeltà è vita, verità e bellezza, la fedeltà è amore!
Scrive il mio amico
Giovanni Scifoni nel suo meraviglioso libro dal titolo "Senza offendere
nessuno":
"Qualcuno dice che
la fedeltà è impossibile perché contro natura; qualcun altro dice che è
possibile ma è una questione genetica, che ci sono individui geneticamente
monogami o geneticamente poligami; qualcun altro ancora dice che è possibile ma
bisogna trovare la persona giusta, ma proprio quella giusta giusta, ma proprio
giusta giusta giusta, con il segno zodiacale giusto, e poi non incontrare
nessun'altra persona più giusta della prima; cioè serve una gran botta di culo.
Anch'io lo penso. Ma per culo intendo la fatica. E la scelta. Scegli di farti
il culo.
La fedeltà o l'infedeltà
non dipendono quasi mai da quando sei innamorato. Non c'è bisogno di
disprezzare il proprio consorte per tradirlo, e non è sufficiente esserne
innamorati per non tradirlo. Dipende da quanto sei grato alla vita o da quanto
ti senti in credito. L'adultero vede in ogni boccone di pane che gli passa
davanti un parziale risarcimento per ciò che la vita gli ha tolto. E per
convincersi che la vita ci ha rubato la felicità non è necessario ricevere
l'amputazione di entrambe le gambe, basta una brutta giornata".
Per questo la fedeltà non può essere mai data per scontata, la fedeltà è la più grande trasgressione, il vero atto rivoluzionario. Come ci ha insegnato Antonello, la fedeltà è una conquista, una vittoria da festeggiare con lo champagne !!!
Francesco Astiaso Garcia
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