«Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si
fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà.
All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro
squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si
mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si
dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che
è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che
bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si
insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la
curiosità e lo stupore. La Bellezza è
importante, non ci vuole nulla a distruggere la Bellezza… e allora invece della
lotta politica, la coscienza di classe, tutte le manifestazioni e ‘ste
fesserie, bisognerebbe ricordare alla gente cos’è la bellezza, aiutarla a
riconoscerla, a difenderla».
Peppino Impastato (Cinisi, 5 gennaio 1948 – Cinisi, 9
maggio 1978)
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