DESPERTAD MORTALES, LEVANTAD LOS OJOS !


Oggi compio 41 anni, e le cose non vanno per niente bene! 

Mi riferisco alla folle piega degli eventi che sta trascinando tutti verso un oscuro baratro! In risposta a questa follia generalizzata, ho deciso di dipingere 41 COLOMBE, un gesto simbolico, il mio modo di resistere al non senso e di cercare, attraverso l’arte, una luce che ci guidi verso un futuro migliore.

Il Censis ci ha recentemente descritti come un "popolo di sonnambuli" — un’espressione potente che fotografa la condizione di apatia collettiva in cui sembriamo immersi. Ma come possiamo risvegliarci da questo nostro torpore? Come scuoterci da un’indifferenza che ci vede addormentati, proprio mentre gli eventi drammatici intorno a noi dovrebbero tenerci ben svegli e all'erta?


UN POPOLO DI SONNAMBULI



Forse dormiamo perché abbiamo smarrito la speranza che le cose possano cambiare, e non crediamo più nella nostra capacità di influire sul cambiamento. Così restiamo in disparte, senza speranza né protesta, incapaci di rialzarci e di reagire. Quello di cui abbiamo bisogno è una scossa, una voce forte che ci richiami alla vita, che ci ispiri ad essere più creativi, intraprendenti, vivi.

Una voce come quella del mistico spagnolo Fray Luis de León: “DESPERTAD MORTALES, LEVANTAD LOS OJOS!” – “Svegliatevi, mortali, alzate gli occhi!”. Parole che risuonano oggi con una forza dirompente. 

Alzare gli occhi significa non limitarsi a vedere ciò che è immediatamente davanti a noi, ma volgersi verso le vere priorità dell’esistenza umana. Significa riconoscere le ferite del mondo e rispondere con consapevolezza, solidarietà e azioni concrete. La nostra capacità di vedere davvero ciò che ci circonda sembra in declino: abbiamo perso lo sguardo contemplativo, quello capace di aprirci a una visione più ampia, capace di unire tutto e tutti, riconoscendo l’interconnessione profonda tra gli esseri umani e il loro destino comune. 

Oggi siamo in grado di analizzare ogni cosa in modo microscopico, di scomporre il mondo nei suoi elementi più minuti, ma ci sfugge la capacità di cogliere i legami tra le miriadi di creature che popolano l’universo. Senza la luce che trascende la nostra comprensione materiale, vediamo il mondo solo attraverso il prisma del nostro stesso decadimento.

Il grido di Fray Luis è dunque un richiamo a risvegliarci dal torpore, dal vivere “a occhi chiusi”, anestetizzati dalla routine e dall’inerzia. È un appello a rinnovare la nostra coscienza, ad aprirci a una dimensione spirituale che richiede il coraggio di guardare in faccia la sofferenza altrui, e di rispondere con empatia e responsabilità, oltre le dinamiche ideologiche o gli steccati delle appartenenze. Oggi più che mai, è il momento di alzare lo sguardo oltre le divisioni e gli egoismi che ci frammentano, riscoprendo il valore della dignità umana. 

In questo frangente cruciale, alzare gli occhi significa anche riscoprire la speranza, guardare oltre il pessimismo e la rassegnazione. Il risveglio non è solo una presa di coscienza, ma un atto di fiducia: fiducia che l’umanità possa ancora risollevarsi, guarire e trasformarsi, per costruire un futuro più giusto e più umano.

Ecco, questo è su per giù il desiderio che esprimerò quando stasera soffierò le 41 candeline.






























































Lo so ne manca qualcuna per arrivare a 41 ma non sono riuscito a caricarle tutto nel sito.


VIDEO PROFEZIE DI SPERANZA


Nessun commento:

Posta un commento