#ReactionForHumanity


Ieri abbiamo portato a modo stendardo, per le vie e le piazze del centro di Roma un mio dipinto di tre metri, rappresentante un’immagine tanto potente quanto drammatica: una bomba atomica che colpisce la carrozzina di un neonato, generando in cielo una stella cometa in stile cartolina natalizia. Sopra l’immagine, la scritta provocatoria Merry Christmas e l’hashtag #ReactionForHumanity.
La quasi totalità delle fotografie sono state scattate dal grande fotografo e amico Carlo Paluzzi
Una riflessione sui cosiddetti danni collaterali. COLLATERAL DAMAGE: loc. sost. m. inv - Il complesso delle vittime civili e dei danni inflitti a obiettivi non militari.
La performance #Reaction For Humanity, non è solo una manifestazione artistica, è un grido d'allarme in un momento critico della nostra storia, un'azione intrapresa per richiamare al rispetto dell’inviolabile dignità umana di ciascuno, al di là di ogni identità, appartenenze o fede. Una re-azione quindi assolutamente pacifica, apolitica e slegata da qualsivoglia credo o ideologia.
Di fronte ad una sempre rinnovata STRAGE DEGLI INNOCENTI, come artista, sento che non possiamo più limitarci ad esprimere il dissenso dentro le mura di musei o gallerie. Abbiamo taciuto abbastanza. A forza di silenzio, il mondo rischia di marcire, e oggi più che mai è necessario RE-AGIRE !
La carrozzina e la bomba rappresentano le due facce dell’umanità: quella generativa e quella distruttiva, facendosi specchio dei drammatici tempi che stiamo vivendo; un richiamo universale alla responsabilità condivisa, specie in un periodo come quello natalizio, simbolo per eccellenza di speranza e rinascita.
Come mai qualcuno continua a dare qualche spiegazione alla guerra, come se questa potesse essere giustificata per qualche motivo? Missili che colpiscono bambini, missili mirati che colpiscono bambini che necessitano cure oncologiche...giovani malati di cancro stanno ricevendo le loro cure all'esterno degli ospedali.
La cultura e l'arte sono le nostre armi contro la bruttezza della guerra e dell'occupazione: SENZA SOGNI, SENZA PENSIERO, SENZA POESIA LA REALTA' DIVENTA INSOSTENIBILE.
Unisciti a noi con l'hastag #ReactionForHumanity














































Cosa significa Vivere la Vita come un'Opera d'Arte

 

CUORI UNITI: una storia tutta da scrivere

Ho scritto la bozza di un racconto di speranza e di pace,
è solo il canovaccio di una storia tutta da scrivere e da vivere.
Chissà...magari mi contatterà un regista per farci un film,
o in alternativa potrei scriverci un romanzo...Chissà, voi che dite?



"L'unico vero realista è il visionario" Federico Fellini


La storia inizia con la descrizione della quotidianità di un giovane russo di nome Alexei, che vive in una piccola città vicino al confine con l'Ucraina. Nonostante le tensioni politiche, ha sempre creduto nella pace e nell'unità tra i popoli, esprimendo le sue convinzioni, anche attraverso la poesia. Dai più è considerato un sognatore idealista, incapace di fare i conti con la realtà.

Dall'altra parte del confine, c'è Taras, un giovane ucraino appassionato di musica, che soffre di una grave malattia cardiaca. La sua unica speranza di sopravvivenza è un trapianto di cuore.

Malauguratamente, Alexei muore in un incidente d'auto, i suoi genitori, conoscendo i valori di loro figlio, decidono di donare il suo cuore oltre confine, nonostante la resistenza agguerrita della sorella Irina, che interpreta il gesto come un tradimento della patria. Il trapianto avviene con successo, e Taras inizia a recuperare. Mentre si riprende, scopre la storia di Alexei e inizia a sentire un legame profondo con il suo donatore. Decide di incontrare la famiglia di Alexei per ringraziarli personalmente. Taras intraprende allora un pericoloso viaggio che lo porterà a scoprire verità scomode dietro al drammatico conflitto in corso.

Il giovane Ucraino raggiunge la Russia profondamente cambiato; il rapporto tra Taras e la famiglia di Alexei si sviluppa lentamente, con momenti di incomprensione e riconciliazione che mostrano un processo di guarigione e costruzione della fiducia. La storia potrebbe esplorare le reazioni delle comunità intorno ai due giovani e come questo gesto di altruismo influisce sulle relazioni tra le persone di entrambi i paesi, dimostrando che inimicizia e pregiudizio possono essere superati attraverso atti di amore e solidarietà.

Il romanzo, potrebbe finire con un grande concerto di beneficenza organizzato da Taras nella sua città natale in forma clandestina, per raccogliere fondi per le vittime del conflitto e promuovere la pace tra le due nazioni. Nonostante la ferma opposizione delle autorità locali, la notizia del concerto intitolato "Cuori Uniti" si diffonde rapidamente sui social, attirando l'attenzione internazionale e raccogliendo adesioni tanto tra gli Ucraini quanto tra i Russi. 

Durante il concerto, Taras, racconta la sua storia al pubblico e suona una canzone speciale dedicata ad Alexei, una canzone ispirata ad una delle sue poesie.  Alla fine della serata, Taras e i genitori di Alexei salgono sul palco insieme, dimostrando che, nonostante tutto, la pace e la riconciliazione sono possibili. Il pubblico commosso, si unisce in un applauso di solidarietà, interrotto bruscamente dal suono delle sirene che annunciano l'ennesimo bombardamento, disperdendo freneticamente la folla, senza dissolvere però il messaggio di speranza donato da Taras ed Alexei: E' più realistico costruire la pace che pensare di eliminare l'altro.

Francesco Astiaso Garcia