Eravamo un "popolo di poeti, di artisti, di eroi...

Ieri mi è capitato di leggere dell'ennesima aggressione nei confronti di volontari della Caritas, malmenati a calci e schiaffi e insultati per aver dedicato il loro tempo e la loro cura a barboni, immigrati, indigenti e senza tetto. 

Sono in aumento le tensioni e le minacce nei confronti di preti e operatori della Caritas, "non dovete aiutare i barboni" gridavano gli aggressori l'altro ieri in provincia di Caserta.

Mentre prepariamo il Natale e mettiamo il muschio nel presepe, crescono i casi di insofferenza e ostilità nei confronti dei più poveri e dei più piccoli; ovviamente questi comportamenti risentono del clima di chiusura, intolleranza e tensione che respiriamo ogni giorno in Italia.

Si sfoga don Carmine uno dei sacerdoti impegnati nella Caritas: «Ma vi rendete conto, andare ad aiutare con la scorta! - È proprio assurdo. Ma siamo arrivati a questo livello...».

Eravamo un "popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori e trasmigratori”...COSA CI E' SUCCESSO?






Oggi più di ieri dobbiamo riflettere sulle parole del filosofo tedesco Josef Pieper: 


"E' possibile evitare che l'uomo si converta in un consumatore totalmente passivo di articoli prodotti in massa, in un discepolo docile e sottomesso di fronte a qualsiasi slogan strombazzato dai dirigenti e dai potenti della nostra società?".

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